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RINNOVO PATENTI DI GUIDA
La validità della patente di guida viene confermata dal Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici a seguito visita medica presso una delle autorità sanitarie previste dall'art. 119 del Codice della strada con modalità e costi diversi a seconda della struttura medica e della categoria di patente da rinnovare:

- A.S.L. (sezione medico-legale) territorialmente competente
- Servizi di base del distretto sanitario
- Ministero della Sanità
- Ferrovie dello Stato
- Militare in S.p.E.
- Polizia di Stato
- Corpo nazionale VV.FF.
- Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Nei seguenti casi, invece, la visita di rinnovo deve essere effettuata in una Commissione Medica Locale - CML:,
- situazioni cliniche che possano far sorgere dei dubbi sulla idoneità alla guida

- patenti speciali
- patenti C o D, al superamento di alcuni limiti di età,

A seguito di tale visita ed in relazione all'esito della stessa, possono configurarsi i seguenti casi:

• rinnovo della patente, se permangono sufficienti requisiti psicofisici qualora siano superati i tre anni di mancata conferma di validità della patente il conducente potrà essere successivamente sottoposto a revisione della patente;

• rinnovo della patente per un periodo più limitato rispetto alla naturale cadenza prevista nel CDS. Ciò potrà avvenire tuttavia solo da parte delle CML (Commissioni Mediche Locali);

• declassamento della patente, se i requisiti sono ridotti ;
• sospensione a tempo indeterminato, in caso di perdita temporanea dei requisiti;
• revoca, nel caso in cui la perdita dei requisiti sia definitiva.

Dal 9 gennaio 2014 ( nuova procedura Rinnovo Patenti )

recarsi presso uno dei medici a ciò abilitati o presso le CML per effettuare la visita, con modalità e costi diversi a seconda della struttura medica e della categoria di patente da rinnovare;

Al momento della visita, per quanto di competenza del Ministero, è necessario portare :

- l’attestazione dei versamenti (bollettini prestampati in distribuzione presso gli uffici postali e gli uffici motorizzazione civile - i codici causali non sono obbligatori:

  • di € 9,00 sul c/c 9001

  • di € 16,00 sul c/c 4028

  • - una foto recente formato tessera;


Se la visita ha esito positivo, il medico stampa la ricevuta di avvenuta conferma di validità e la consegna all'interessato: la ricevuta è valida per la circolazione fino al ricevimento della nuova patente.

Successivamente il Ministero invia una nuova patente all'indirizzo del titolare indicato in fase di rinnovo, tramite posta assicurata con spese a carico del destinatario.

Nel caso di mancato ricevimento della stessa entro 15 gg dalla visita medica, il cittadino potrà contattare al numero verde 800979416 che fornirà le informazioni riguardanti la spedizione.

Il servizio è disponibile h.24 e 7 giorni su 7 con risponditore automatico  e dalle 8:30 alle 14:00 e dalle 14:30 alle 17:30  dal luned' al venerdì per parlare con un operatore.


STRESS DA RIENTRO DA VACANZE.
Le 10 regole per affrontare al meglio il ritorno alla quotidianità

Sei milioni: questo il numero degli italiani che soffrono di stress da rientro. Non si tratta di una vera e propria patologia ma di quella improvvisa condizione di disagio, spossatezza e depressione che sopraggiunge al relax del meritato riposo. Un malessere in cui rischiano di incorrere soprattutto coloro che tornano al lavoro dopo una lunga pausa.

Ma cos’è lo stress?
«Lo stress è la risposta endocrina attivata dal sistema nervoso una volta che il cervello ha stabilito di trovarsi di fronte a una situazione stressante», spiega il professor Piero Barbanti, Primario Neurologo dell’IRCCS San Raffaele Pisana. «Questa risposta attiva ad esempio manifestazioni fisiche quali tensione muscolari e tachicardia, che agli albori dell'evoluzione della specie umana erano utili all'uomo per prepararsi alla lotta fisica. Oggi, che non dobbiamo più lottare con animali feroci e non corriamo così come allora pericolo di vita, il cervello attiva ugualmente lo stato d'allerta, stavolta per problemi con il partner, con il capo o per problemi di lavoro».

I sintomi e il decalogo da seguire per un sereno rientro al lavoro o a scuola
La sindrome da rientro si presenta con sintomi quali ansia, insonnia, nervosismo, spossatezza eccessiva, leggera depressione. Spesso ci si sente incapaci di concentrarsi, fisicamente appesantiti, psicologicamente non pronti, schiacciati dal senso di responsabilità e dai compiti incombenti. Chi soffre di stress da rientro accusa quindi un malessere generale accompagnato da astenia, irritabilità e sbalzi d’umore repentini.

Per evitare di imbattersi in questo tipo di stress è sufficiente seguire alcune semplici regole:

  • Dormire molto e bene, evitando di passare dalle 8-10 ore di sonno del periodo vacanziero alle 6-7 che ci si concede al rientro. Eventuali problemi di insonnia vanno affrontati aiutandosi con un bagno caldo la sera o con una tisana.


  • Abituarsi con gradualità, rientrando dalle vacanze alcuni giorni prima della fine delle vacanze per poter tornare senza un impatto brusco alle temperature e ai ritmi cittadini. Se possibile, anche il lavoro andrebbe ripreso gradualmente.


  • Fare movimento, soprattutto se le ferie sono state "attive". Fare attività fisica infatti aiuta a diminuire lo stress e a riposare meglio.


  • Seguire un’alimentazione corretta. Il cervello ha bisogno soprattutto di zucchero, perciò ben vengano, senza esagerare, i carboidrati semplici (saccarosio, miele, confetture, frutta) e quelli complessi (pane, pasta, riso e cereali). La melatonina contenuta nella buccia dei chicchi d'uva, ad esempio, può essere un valido aiuto all’umore.


  • Stare alla luce del sole. Il passaggio dalla luce del sole in spiaggia a quella artificiale dell'ufficio può mettere sotto stress il corpo e la mente. Un consiglio: fare la pausa pranzo all'aria aperta.


  • Essere ottimisti. Fare pensieri positivi aiuta a ritagliarsi degli spazi di riflessione e a spostare l’attenzione su cosa desideriamo e sulle nostre capacità.


  • Prendersi delle pause frequenti di almeno 15 minuti ogni due ore per riattivare la circolazione e riposare gli occhi.


  • Niente tecnologia a letto. Non tenere in camera da letto né computer, né cellulare, né televisione, perché il cervello potrebbe smettere di associare quella stanza al momento del sonno, considerandola alla stregua di un “prolungamento” del salotto.


  • Tornare a scuola con gradualità. Dopo tre mesi di vacanza, per i bambini è ancora più importante tornare al ritmo della scuola gradualmente. Occorre dare al bambino il tempo di abituarsi alle lunghe ore che trascorrerà seduto.


  • Concedersi un weekend di relax. Finché il tempo lo consente, dedicare il fine settimana al relax e alla famiglia come se le vacanze non fossero ancora finite, per ricaricarsi e iniziare al meglio la nuova settimana.

Fonte: www.sanraffaele.it



Il menù anticefalea che fa passare il mal di testa.
Le 10 regole per affrontare al meglio il ritorno alla quotidianità


I consigli del neurologo Barbanti dell’IRCCS San Raffaele Pisana
Il modo in cui si mangia può aiutare a tenere lontano il mal di testa: c’è anche la cattiva alimentazione, infatti, tra le cause che lo scatenano.
Soprattutto se il problema insorge nelle ore successive ai pasti, sarebbe quindi buona norma provare a cambiare le proprie abitudini alimentari, tenendo presente che il mal di testa può anche essere sintomo di un’allergia o un’intolleranza a determinati cibi.
«Una delle prime regole», spiega Piero Barbanti, Responsabile del Centro diagnosi e terapia della cefalea e del dolore presso l'IRCCS San Raffaele Pisana, «è quella di fare una colazione abbondante e di evitare il digiuno prolungato, facendo cinque pasti al giorno. Il digiuno è infatti la seconda causa di emicrania nell’uomo e la terza nella donna. Via libera dunque allo spuntino di metà mattina e alla merenda a base di yogurt, frutta o crackers».
«Esiste poi il mal di testa da disidratazione», prosegue il neurologo, «ed è quindi raccomandabile bere non meno di un litro di acqua al giorno. Tra le bevande, il caffè, grazie all’azione vasocostrittoria della caffeina, ha un effetto analgesico sull’emicrania e sulle cefalee di tipo tensivo. Allo stesso tempo, però, eccedere nelle dosi consigliate (massimo 3 tazzine al giorno) può essere deleterio, portando alla dipendenza e al mal di testa cronico».
«A pranzo e a cena», conclude, «occorre seguire una dieta varia ed equilibrata, alternando ogni settimana carne, pesce, formaggi e uova. Almeno cinque porzioni di vegetali al giorno (tre di frutta e due di verdura) aumentano l’assunzione della vitamina B2, che ha un effetto protettivo sull’emicrania. Per quanto riguarda i condimenti, evitare preparazioni troppo elaborate e preferire salse di pomodoro o a base di verdure. Evitare l’eccesso di cibi grassi e di burro, margarina o olio di semi. Promossi, invece i grassi monoinsaturi dell’olio extravergine di oliva, a crudo, indicato nella dieta anticefalea come condimento prevalente».
Fonte: www.sanraffaele.it

 
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